L’elezione del Capo dello Stato, l’inflazione, l’alto costo delle materie prime, la progressiva scomparsa delle garanzie pubbliche sono solo alcuni dei temi caldi che riguardano il mondo economico e finanziario di oggi in Italia.
In questo contesto Federico Sforza e Roberto Nicastro, rispettivamente CEO e Presidente di Banca AideXa, hanno le idee molto chiare su come la fintech bancaria milanese da loro fondata risponderà alle sfide del 2022 puntando alla crescita.
«Con Banca AideXa vogliamo continuare a dare flessibilità alle imprese meritevoli, che in Italia ci sono eccome» dice Sforza. E Nicastro aggiunge «AideXa ha un NPL decisamente basso, segno che il nostro sistema di definizione del merito funziona. E siamo molto fiduciosi per il 2022».
Finanziare le PMI con un occhio alla customer experience: un modello che funziona
Solo negli ultimi sei mesi di attività Banca AideXa ha raggiunto 2.000 clienti, un numero decisamente superiore ai competitor. Il successo secondo Federico Sforza deriva dal fatto che, rispetto agli altri player, AideXa ha dato un taglio diverso al tema dei prestiti alle piccole e medie imprese.
Mentre tutti durante la pandemia erano presi dai finanziamenti con cifre alte, rimborsi sul medio-lungo periodo e poca attenzione al merito di credito, AideXa si è mossa diversamente.
La nostra decisione di puntare su prodotti a breve e medio termine e la profonda conoscenza dello stato di salute dell’azienda tramite PSD2 ha fatto la differenza. E infine diciamocelo: possiamo puntare su un effetto “wow” per i clienti, perché l’intero processo è talmente rapido ed efficace che la customer experience complessiva è di altissimo livello.
Lo specifico posizionamento di AideXa è uno dei fattori del successo anche secondo Roberto Nicastro: un'offerta di prodotti rivolti ai più piccoli che, pur avendo un ticket medio più basso, rappresentano un numero molto grande. Inoltre la chiusura del 2021 con circa € 80 milioni di credito erogato solo nell'ultimo trimestre, è un grande traguardo che ha contribuito ad avviare il superamento della soglia di breakeven. Indice di un modello che funziona.
Crescerà anche la squadra di AideXer…
A crescere però non è solo il business, ma anche il team di AideXers, oggi più di 50 e con l’obiettivo di diventare a tripla cifra entro la fine dell’anno. Se solitamente negli istituti di credito ci si concentra soprattutto su persone con un background economico, tra gli AideXers si punta invece all’eterogeneità, con persone che arrivano perfino dal Cern o da grandi player digitali.
«Abbiamo davvero una squadra fortissima» dice orgoglioso Sforza «E puntiamo a crescere anche in quella, con un occhio di riguardo a figure come ingegneri di front e backend, sviluppatori, solution architect e specialisti di Crm. Senza dimenticare l’importanza dello sviluppo della rete tramite partner e business banker».
…e quella dei partner
«Vogliamo proseguire con la nostra strategia bifocale» sostiene Nicastro. Se da una parte rimarrà solido il contatto diretto con il cliente via web, dall’altra punteremo ad un rafforzamento delle partnership sempre nella logica di un digitale inteso come fusione tra tecnologico e relazione personale.
È una ricetta efficace che ci ha portati a costruire rapporti intensi con i consorzi Fidi, con i mediatori creditizi e anche ad avere una rete, in crescita, di agenti diretti. Stiamo investendo molto per rafforzare il servizio con i partner.
I dati: protagonisti del fintech nel 2022
Banca AideXa ha fin da subito puntato molto sulla tecnologia, e in particolare sull’intelligenza artificiale, per garantire risposte rapide e affidabili ai propri clienti. Federico Sforza conferma come anche per il 2022 la banca punti ad esplorare nuovi interessanti trend in questo senso.
Il primo è sicuramente quello dell’impiego dei dati in maniera sempre più verticali, partendo dall’utilizzo obbligatorio della PSD2. Questo nonostante l’Italia sia al momento il Paese più indietro in Europa in termini di compliance della direttiva europea dei pagamenti.
C’è quindi un tema infrastrutturale che ancora manca nel nostro Paese. «Basti pensare che soltanto nel 2021 non siamo riusciti a evadere centinaia di richieste di credito non per scarsa volontà, ma perché gli istituti di credito tradizionali non erano in grado di offrirci una panoramica adeguata».
Ma le nuove applicazioni sul fronte dei dati sono comunque tantissime:
In futuro possiamo immaginare di trasformare i dati in servizi a valore aggiunto, dall’analisi dei flussi di cassa fino al marketing. Sono tutti territori ancora inesplorati che contiamo di andare a conoscere in profondità.
Un anno di crescita, con qualche incognita
Secondo Roberto Nicastro, da un punto di vista macro, il 2022 si configura come un altro anno di crescita, ma non senza incognite. C’è il discorso delle tensioni sulle supply chain, c’è il costo crescente delle materie prime, c’è un’inflazione comunque a livelli importanti.
Ma anche in AideXa si sta monitorando con grande attenzione lo scenario, puntando a posizionarsi al meglio rispetto alla progressiva riduzione del temporary framework sul credito garantito. Nicastro sottolinea poi come al momento il credito problematico (NPL) di Banca AideXa sia decisamente contenuto e oltre ogni aspettativa, sotto l’1%. Un ottimo numero che dà fiducia per il 2022.
Secondo Federico Sforza inoltre il Pnrr è una grandissima opportunità, un unicum nella storia italiana contemporanea. L’inflazione e la scarsità delle materie prime sono fenomeni che AideXa sta monitorando con grande attenzione perché sicuramente molte aziende avranno bisogno di liquidità per acquistare beni e prodotti e stoccarli in attesa che passi il momento più complesso.
In tutto ciò noi vogliamo dare flessibilità alle imprese meritevoli, che ci sono eccome. Senza dimenticare che nei prossimi mesi verrà rimodulato il meccanismo della garanzia statale e anche lì ci saranno delle grandi opportunità. Dal nostro punto di vista lo scenario è positivo.
Coopetition tra banche e digitale
Entrambi i founder di AideXa concordano infine su come questo momento storico sfidante abbia contestualmente accelerato la trasformazione digitale di molti processi, inclusi quelli relativi a banche e mondo finanziario in generale, nonostante l’Italia resti ancora abbastanza indietro rispetto ad esempio a UK, Francia e Spagna.
Da questo punto di vista nel 2022 Roberto Nicastro vede per le realtà come AideXa segnali di volontà di collaborazione con i gruppi bancari tradizionali, quella che chiama coopetition, ovvero una competizione in alcuni settori e una collaborazione in altri.
Non è più il momento di immaginare le banche tradizionali che rilevano le challenger, ma piuttosto di vedere una cooperazione.
Altro elemento di scenario interessante su cui Nicastro mette l’accento è come nel 2021, in particolare negli ultimi mesi, si sia visto un forte incremento delle quotazioni e della valorizzazione degli operatori focalizzati sulle PMI, con alcuni unicorni che si sono distinti nel panorama. Ci si auspica così che anche in Italia si sviluppi progressivamente una crescita dimensionale e qualitativa di tutto l’ecosistema fintech.
Inoltre Federico Sforza sostiene come anche dal punto di vista della PSD2 l’attenzione stia crescendo da parte dei regolatori europei e italiani. Addirittura, si inizia a parlare di PSD3, ovvero un’evoluzione della normativa sui pagamenti in cui si danno standard precisi sia per quanto riguarda i passaggi per avere accesso alle informazioni dei conti correnti, sia magari anche per le procedure di sicurezza.
È questo un tema in costante evoluzione, ma la convinzione di entrambi i fondatori di AideXa rimane che l’Italia, seppur in ritardo, si stia muovendo bene.